STEMMA DI PIAZZA ARMERINA ENNA SICILIA
La storia dello stemma di Piazza Armerina in provincia di Enna in Sicilia, ha inizio proprio 851 anni fa quando il re normanno Guglielmo I (1120-1166), dopo aver distrutto il precedente borgo, dà nel 1163 l'ordine al baiulo Alessandro e ad altri 8 illustri cittadini di ricostruirlo sul Monte Mira.
Assieme alla ricostruzione il Re concede il privilegio di avere nello stemma cittadino la caratteristica di quello dei marchesi Aleramici.
Infatti, lo stemma aleramico aveva la parte superiore (capo) rossa che fu riproposta nel nostro nella parte centrale. Questo merito veniva assegnato perché...a differenza degli altri Comuni di Sicilia aventi uguale origine, fu sede preferita dei membri della famiglia Aleramica¹, tutti marchesi, i quali concessero il privilegio, condiviso con la città di Savona², di raffigurare nello stemma cittadino le armi della "gens aleramica". D'argento al palo rosso la città di Placia; di rosso al palo d'argento la città di Savona; d'argento al capo di rosso la famiglia degli Aleramici.
¹ Dal 1089 assieme alla seconda moglie del conte Ruggero I d'Altavilla, Adelasia, arrivano nel nostro territorio cavalieri del Monferrato e di Savona, tra cui Enrico Aleramico che si sposa con una figlia del Conte, Flandina. Da Enrico e Flandina nascerà il secondogenito Simone, il quale nel nostro territorio contribuisce alla costruzione della chiesa di Sant'Andrea e favorisce l'arrivo dei Cavalieri Crociati Ospedalieri, che fonderanno le Commende di S. Giacomo e di S. Giovanni Battista.
² L'abitato di Savona fece parte della marca sotto la giurisdizione del vero ed effettivo fondatore della dinastia aleramica, il marchese Aleramo (+991), a partire dal 967, anno in cui l'Imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia gli donò un grande territorio tra i fiumi Orba e Tanaro.
Stemma di Piazza: d'argento, al palo di rosso con corona di titolo di Città
Stemma Aleramici: d'argento al capo di rosso
Stemma Città di Savona
STEMMA DI PIAZZA ARMERINA ENNA SICILIA
Informazioni article by:GAETANO MASUZZO, Piazza Armerina